Marv’s Bath è uno studio sospeso fra terreno e divino. una danza intima che si svela. Mary ci invita a guardarla da vicino, a condividere con lei la paura e la verità del divenire. Un Angelo si abbandona, per la prima volta ad una confidenza. ad una confessione fisica.
Mary’s Bath è un progetto di ricerca che ha come tema di sviluppo l’Annunciazione. Non parla però di religione. L’attenzione si concentra piuttosto sulla storia di iconografie, simbologie e testi legati al tema dell’Annunciazione che da sempre accompagnano la nostra cultura: dal medioevo. al rinascimento, ad oggi. Non c’è giudizio, ma due personaggi che si svelano e definiscono poco a poco, tra slanci lirici e dialoghi di corpi ironici: Mary (gioiosa? fragile? consenziente?). e l’Angelo orgoglioso? solo? innamorato?).
Mary’s Bath è anche una riflessione sulla vita a partire dal suo punto di partenza: il concepimento. La maternità come scelta o accettazione come desiderio o come ruolo da ricoprire. La relazione d’amore come legame naturale, o come sentimento da modellare in base allo sguardo degli altri. Da qui un interrogativo sulle aspettative a cui la società ci sottopone, e sul come decidiamo di assecondarle o trasgredirle.
Purezza diventa sensualità. il sensuale tramuta in divino. finché ciò che è stato narrato si confonde e lascia spazio all’essere: di carne e meraviglia.